La borgata di Biancareddu
date » 01-09-2024 11:22
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sardegna, sassari, borgata di biancareddu, borgata, biancareddu, ABB, paesaggio, landscape, nurra, paesaggioanordovest, roberto deaddis, fotografia,
Metti una sera d'estate, l'evento di premiazione di un concorso fotografico e una piccola borgata della Nurra.
Ci sarebbe da pensare: tutto qui, è un evento estivo come tanti.
In realtà questa serata d'estate è stata l'occasione per ravvivare tante riflessioni che da sempre sono alla base del mio personale percorso fotografico.
Un percorso innanzitutto di apprendimento personale, di strade e persone prima che di immagini.
La serata di premiazione alla quale ho presenziato in qualità di giudice iniziava alle 21 e si svolgeva a Biancareddu;
una piccola borgata che affaccia sul canale di Sardegna, abitata da poco meno di un centinaio di persone e nota soprattutto per la bellissima spiaggia di Lampianu.
Arrivati nella bella e raccolta piazza della borgata sono stato accolto da una piccola e affiatata comunità che si prodigava nell'organizzazione della serata e da Lucia, una delle promotrici della serata, presentatrice e "braccio armato" dell'Associazione Borgata di Biancareddu,
che si è posta come obiettivo quello di dare vita a questo angolo di Nurra promuovendo incontri culturali e iniziative di aggregazione sociale.
Nel frattempo qualcuno portava delle seggiole, altri sistemavano il proiettore, tutto questo mentre uno sciamare di signore allestiva un ricco buffet per concludere l'evento. Inutile dire che la serata, allietata da una leggere brezza, sia stata un successo.
Un successo non solo misurabile in base al numero di partecipanti ma riscontrabile soprattutto nella coscienza collettiva di una comunità che ama il luogo in cui vive e che lo rispetta.
Un seme di speranza che mi auguro faccia continuare a vivere e crescere questa piccola comunità, dove si può ancora respirare un'atmosfera ricca di semplicità che ormai anche in Sardegna si inizia, purtroppo, a perdere.
La ciminiera dell'Alba Cementi - Porto Torres
date » 22-11-2022 15:22
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landmarks, alba cementi, porto torres, cementificio, abbandono, industria, maltempo, bonifiche, paesaggio a nordovest, sardegna, archeologia industriale, roberto deaddis,
Esistono landmarks capaci di caratterizzare un territorio in maniera talmente forte da far passare in secondo piano la loro stessa natura.
Spesso infatti si tratta di elementi antropici in avanzato stato di abbandono che col passare del tempo,
nonostante la loro fatiscenza, sono divenuti familiari.
La ciminiera dell'Alba Cementi di Porto Torres era una di questi.
L'Alba Cementi fu costruita nel 1957 per essere chiusa appena 26 anni dopo nel 1983.
Da allora il cementificio, posto in prossimità del porto mercantile, è diventato la più brutta cartolina di Porto Torres.
Soprattutto nel lungo periodo in cui il porto cittadino, chiuso per lavori,
aveva deviato tutte le navi passeggieri nello scalo mercantile.
In 39 anni si è assistito ad un degrado sempre maggiore che negli ultimi anni aveva destato non poche preoccupazioni,
recluse sempre nell'ampio spettro delle parole al vento.
A queste parole hanno seguito poche e fallimentari azioni che hanno lasciato tutto in preda agli elementi naturali.
Questo enorme gigante abbandonato oltre ad essere uno dei simboli del fallimento di gran parte delle politiche industriali in Sardegna
è stato considerato anche come uno dei simboli dei problemi politici e ambientali di Porto Torres e del nord Sardegna;
tra bonifiche mai avvenute e aste disertate dai potenziali acquirenti.
Oggi, a quasi quarant'anni dalla chiusura dello stabilimento, è stata la natura a dare il primo colpo di bonifica.
Le forti piogge accompagnate dalle raffiche di vento hanno abbattuto l'altissima e pericolante ciminiera dell'impianto industriale.
Un segnale di come la natura con la sua forza sia capace di mettere una pezza dove l'uomo non è stato capace.
Baia delle ninfe - Porto Conte (NW Sardinia)
date » 05-08-2021 23:38
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porto conte, sardegna, punta giglio libera, baia, sea, mare, pensieri, roberto deaddis, landscape, paesaggio, ambiente,
Baia di ninfe
dal tempo solcata
dai mari e dai popoli
che ti hanno cercata
Baia di uomini
che vanno e che vengono
quando ti hanno trovata
come casa o rifugio sei stata apprezzata
Baia di uomini
luogo di storie
dal mare o dal cielo
custodisci memorie
Baia di lupi
di mare e affaristi
dei primi ti sei potuta fidare
ma dai secondi ti devi ben guardare
Baia di ricordi
riparo dai venti e dalle tempeste
che cheti il mio animo e i miei pensieri
nei giorni felici e in quelli più neri
Il vento soffia lo stesso
date » 31-05-2021 17:25
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Il vento soffia forte ma siamo i soli a saperlo.
Lo intrappoliamo in frame senza volerlo,
quasi per gioco, per portarlo con noi a casa.
E dentro le nostre stanze lo riscopriamo in tutta la sua forza,
respirando ancora il profumo del sale e della macchia mediterranea.
Noi, unici spettatori non paganti di un giorno d'inverno.
Poche righe di quarantena ep. #5 (riprendere a camminare)
date » 26-04-2020 19:39
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fotografia, porto ferro, paesaggio, quarantena, Roberto Deaddis, bianco e nero, canon, helios, long exposure, lunga esposizione,
Si vede all'orizzonte l'arrivo della fase due.
Non sarà un ritorno alla normalità purtroppo, anzi, sarà un cammino lungo e difficoltoso.
Probabilmente si avrà solo un assaggio di ciò che tanto ci è mancato in questi giorni.
Questi giorni di limitazioni personalmente li ho vissuti come un momento di riflessione su come voglio portare avanti il mio percorso di crescita fotografico.
Tornerò in molti posti di cui ho sentito la mancanza, guardandoli con occhi diversi, portando avanti nuovi progetti.
Per ora bisogna continuare ad avere pazienza, riflettere, programmare, per tornare subito a scattare.
P.S: Le foto che seguono sono state scattate nella baia di Porto Ferro. Sono delle lunghe esposizioni realizzate con la mia federe 5d mkII abbinata al 58mm Helios f/2.
Poche righe di quarantena ep. #4 (a riveder le stelle)
date » 18-04-2020 12:10
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fotografia, fotografia notturna, paesaggio, quarantena, Roberto Deaddis, Canon, Golfo dell'Asinara, landscape, tergu, argentiera, truncu reale,
Ebbene si, mi manca moltissimo decidere in pochi minuti di uscire e scattare qualche foto, magari di notte.
Uno sguardo alle previsioni del tempo, un occhio al ciclo lunare e alle nuvole e via fuori di casa.
Le location le decidevo scendendo le scale, anche se solitamente si finiva all'Argentiera.
In alcuni casi bastava fare ritorno a casa dai miei genitori per approfittare di un bel cavalcavia sulla strada per scattare il cielo e quel tratto di strada.
Prima o poi si potrà riprendere con queste belle abitudini, lo ripeto come un mantra.
Sarà ancora più bello.
Poche righe di quarantena ep. #1 (gli scatti dimenticati)
Questa è la prima parte di una serie di scatti lasciati in disparte e recuperati in questi giorni di riflessione e attesa.
Sono stati realizzati in giornate di quotidianità mentre si rientrava dal lavoro o da semplici commissioni.
Riprendono una quotidianità passata, data per scontata, che oggi non può che essere rivalutata ed apprezzata.
Così basta alzare la testa, o recuperare uno scatto prima messo in disparte, per riguardare la città con nuovi occhi.
Basta guardare la foto di una piazza gremita di bambini giocare a calcio per risentire quelle voci, le pallonate sulle pareti e le lamentele di qualche passante.
Queste foto di paesaggio urbano oggi hanno un enorme valore personale.
Sono un aiuto ad apprezzare le semplici cose, un invito a continuare a viaggiare anche se da casa.